Perché il 25 dicembre? Il Natale, dal latino natalis (dies), è una festa cristiana che ricorda la nascita di Gesù Cristo. Varie ipotesi sono state fatte sulla scelta della data; probabilmente si sovrappone ad una solennità civile, la nascita di Mitra, natalis invicti . Agli inizi del IV secolo, sia in Oriente sia in Occidente si celebra già il Natale; i Cristiani ortodossi celebrano il Natale il 6 gennaio, festa dell’Epifania, dell’adorazione dei Magi per l’Occidente.
La tradizione vuole che questa festività si celebri con la messa di mezzanotte, con lo scambio di doni e con un pranzo speciale a base di piatti tradizionali che, data la creatività della cucina italiana, variano lungo tutta la penisola. Quest’anno molte cose saranno diverse ma speriamo di vivere questo giorno serenamente
Grandi protagonisti della festa sono i bambini che nella notte magica ricevono i doni tanto attesi portati da Babbo Natale o da Gesù Bambino; di solito anche gli adulti si divertono nei preparativi e assistendo alla gioia dei piccoli.
L’albero di Natale
Si avvicinano le festività natalizie e molti di noi, addobberanno l’albero di Natale nelle proprie case insieme alla famiglia.
E’ certo, l’albero rappresenta una gioia per grandi e piccini!!
In realtà l’albero non è legato al Natale perché il pino e altri alberi sempreverdi sono stati da sempre dei simboli delle antiche popolazioni, in quanto indicavano la vita che continua e l’attesa del ritorno della primavera. In seguito, quando si cominciò a celebrare il Natale, l’albero ne divenne un simbolo e gradualmente la tradizione di decorarlo si estese dalla Germania a tutti gli altri paesi europei.
Sulla nascita di questa tradizione vengono narrate moltissime storie e leggende.
Una delle più belle racconta che in Germania, la vigilia di Natale, un taglialegna tornando a casa in una notte ghiacciata, rimase colpito dallo spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete.
Per rendere partecipe la moglie di quello spettacolo tagliò un piccolo abete, lo portò a casa, lo mise in un vaso e lo ricoprì di nastri bianchi e di piccole candele per rappresentare il ghiaccio, la neve e le stelle. In ricordo di quell’episodio gli abitanti del villaggio cominciarono a decorare l’albero ogni Natale.
Una leggenda americana racconta invece di un bambino che, sperdutosi in un bosco la vigilia di Natale, sopraggiunta la notte si addormentò sotto un abete.
Per poterlo proteggere dal freddo, l’abete si piegò, cercando di racchiudere il piccolo tra i suoi rami. La mattina dopo i compaesani trovarono il bimbo addormentato sotto l’abete. La neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi, aveva formato dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole, sembravano luci sfavillanti, di uno splendore incomparabile. Da quel momento l’abete venne adottato a simbolo del Natale quasi a riprodurre lo spettacolo che gli abitanti del villaggio videro in quel lontano giorno.
Dalle semplici decorazioni con ghirlande, nastri, frutti colorati e candeline, si è passati nel tempo a decorazioni più sofisticate. Le palline di vetro soffiato, i fili scintillanti, le stelline e i puntali hanno rappresentano negli anni l’ornamento tradizionale dell’albero. Oggi, però si stanno riscoprendo addobbi non convenzionali come candele, ghirlande o elementi della natura, che ricordano i primi ornamenti e fanno di ogni albero qualcosa di unico.
Il Presepe
Il presepe ha da sempre occupato nell’immaginario collettivo del Natale una posizione di rilievo, anche se negli ultimi anni è stato spesso preferito al più colorato e laico albero di Natale.
Il presepe o presepio è una rappresentazione della nascita di Gesù, il termine presepe deriva dal latino praesaepe ovvero mangiatoia, greppia.
E’ una ricostruzione della natività, dove tutto è simbologia: la stalla rappresenta la povertà e il soffio dell’asino e del bue una reminiscenza del soffio attraverso il quale Dio ha dato l’anima al primo uomo.
La tradizione data le origini del presepe al 1223, anno in cui Francesco D’Assisi organizzò un presepe con personaggi viventi a Greccio. In seguito il presepe si diffuse a partire dalla seconda metà del XV secolo nelle chiese e nelle fastose dimore aristocratiche per poi arrivare nei secoli successivi ad occupare anche gli appartamenti dei borghesi e del popolino.
Ma la raffinatezza raggiunse il massimo con i presepi napoletani dove tutti i personaggi erano riccamente adornati. Ancora oggi a Napoli esiste una via interamente dedicata ai presepi. E’ via San Gregorio Armeno, che durante il periodo delle festività natalizie raggiunge il culmine di presenze, anche se quest’anno le cose saranno diverse anche qui. Si possono vedere presepi molto belli, delle statuette, delle casette e dei piccoli particolari di vita quotidiana che magistralmente gli artigiani napoletani ricostruiscono per rendere vitale la teatralità e la magia dei presepi.
Dolci tipici di Natale
Come sempre ci sono numerose ricette tipiche regionali italiane per festeggiare il Natale; i frequenti contatti con altri paesi europei o del mondo hanno ancora arricchito questa già vasta lista. Tra i dolci più noti, quelli che “fanno Natale” possiamo ricordare il panettone, il torrone e il pandoro.
Le origini di questi dolci risalgono nel tempo e si perdono tra le leggende: a noi è arrivato il loro sapore e il piacere di gustarli ancora oggi.
Le canzoni di Natale
Non di soli dolci si vive … ed ecco le musiche e le canzoni natalizie che contribuiscono a creare l’atmosfera di questa bella festa.
Sono tante le canzoni tradizionali, da Astro del ciel, Tu scendi dalle stelle, Bianco Natale, Jingle Bells, White Christmas, Silent Night… l’elenco è lungo. L’importante è che la musica accompagni con le sue note la festa, quindi fatela partire presto o svegliate i bimbi con queste melodie.