Una poesia

 

 

La poesia è lo specchio significante della nostra vita, del suo territorio animoso fatto di silenzi, di solitudini e di oblio.

 

Abbiamo scelto per voi una poesia“densa” di emozionalità, perché la bellezza della poesia sta nell’imparare ad interpretare le emozioni come portatrici di una conoscenza che ci trascina nel cuore di esperienze irraggiungibili dalla sola razionalità.

melo

Nella poesia “Ode al presente”, Pablo Neruda consiglia di abbandonarci liberamente alle straordinarie opportunità del momento. Il presente è così maturo e disponibile, dice, così malleabile. “Taglia la sua deliziosa fragranza di legname”, afferma, e poi “costruisci una scala. Sì, una scala. Sali nel presente, gradino dopo gradino, punta i piedi sul legno resinoso del momento, sali, sali, ma non molto in alto… Non andare in cielo. Cerca di raggiungere le mele, non le nuvole”.

E’ un richiamo alla concretezza, alla tangibilità delle cose (fanne strada, campana, macchina, bacio, libro, carezza). Perché vivere il presente è essere al mondo e nel mondo; sentirsi parte di quella semplice realtà così a portata di mano ma così sfuggente  quando viviamo il presente  con gli occhi del passato e dipendiamo dal futuro per cercare la felicità.

Ode al presente 

Questo

presente


liscio

come una tavola,

fresco,

quest’ora,

questo giorno

terso


come una coppa nuova

-del passato

non c’è una sola

ragnatela-

tocchiamo

con le dita

il presente,

ne scolpiamo

il profilo,


ne guidiamo

il germe,


è vivente,

vivo,

non ha nulla

dell’ieri irrimediabile,

del passato perduto,

è nostra

creatura,

sta crescendo

in questo

momento, sta trasportando

sabbia, sta mangiando

nelle nostre mani,

prendilo,

non lasciarlo scivolare,

che non sfumi in sogni

o in parole,

afferralo,

trattienilo


e dagli ordini


finché non ti obbedisca,

fanne strada,

campana,

macchina,

bacio, libro,

carezza,

taglia la sua deliziosa

fragranza di legname

e con essa

fatti una sedia,

intrecciane 
lo schienale,

provala,


o anche

una scala!

Sì,
una scala,

sali


nel presente


gradino

dopo gradino,

fermi


i piedi sopra il legno

del presente,

verso l’alto,

verso l’alto,

non molto in alto,

soltanto

fin dove tu possa

riparare

le grondaie

del tetto,


non molto in alto,

non andartene in cielo,


raggiungi

le mele,

non le nuvole,

quelle

lasciale

andare per il cielo, andare

verso il passato.

Tu


sei


l tuo presente,

la tua mela:

prendila

dal tuo albero,

innalzala

nella tua

mano,

brilla

come una stella,

toccala,

addentala e incamminati

fischiettando per strada.

Pablo Neruda

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