Italo Calvino nel suo libro “Le città invisibili ” dice che il vivere insieme è un po’ un inferno e ci sono due modi per non soffrirne: o accettare l’inferno e farne parte fino a non accorgersene più o “dare spazio” a luoghi e a tempi che non sono inferno e far durare questi momenti.
Leggendo il libro mi sono chiesta quale possa essere la città ideale in cui poter vivere felice, ma è impossibile immaginarla perché dovremmo inventarci le persone che vorremmo frequentare, sapendo già da ora che dopo un po’ ci verrebbero a noia. Peggio ancora se restassimo soli. La noia alla fine sarebbe insostenibile.
La felicità assoluta non esiste per noi esseri finiti e in continuo cambiamento. Esistono le piccole gioie, i piccoli momenti piacevoli. Bisogna ricercare e prolungare questi.
Ciascuno di noi ha nella memoria un luogo o un momento in cui abbiamo assaporato la felicità. A volte è una luce chiara, un mulinello di foglie tra sole e ombra, uno sprazzo di mare azzurro, un cielo terso, un volo di rondini, una risata con gli amici … Spesso l’esperienza presente ti rimanda a un “dejà vu” e ti lega a quella stagione della vita in cui hai sperimentato per la prima volta l’emozione di sentirti partecipe di un tutto che ti canta dentro e ti incanta.
Ci sono luoghi e momenti in cui sento a volte di toccare il cielo con un dito: l’estate sotto il pergolato di Laura in Toscana, Porto Venere in quella piazzetta-balconata con la chiesa romanica, in bicicletta tra i campi e le risorgive, sotto il portone di qualche vecchio cortile, in qualche antica contrada tra muretti e case in pietra o al sud tra ulivi e cicale …
CHE COSA DICONO GLI ANTICHI?
Felicità = eudaimonia da “eu”: buono, piacevole e “daimon”: spirito, piccolo diavolo
Per PLATONE raggiungere l’eudaimonia significa pervenire alla forma più alta di conoscenza, l’idea del BENE dalla quale tutto il resto trae il proprio valore. Eudaimonia = armonia dell’anima
Per ARISTOTELE è la RAGIONE che rende felici.
Per EPICURO felicità è ATARAXIA: tranquillità, pace della mente attraverso l’eliminazione dell’inquietudine o dell’ansia. Bisogna semplificare la propria vita. “Non complicatevi la vita con obiettivi volgari come le ricchezze e la fama: sono nemici dell’ataraxia. La fama è determinata dalle opinioni degli altri e ci costringe a vivere secondo i desideri altrui … E la ricchezza? Evitatela. E’ una trappola … Se desiderate davvero la felicità, non sprecate la vita lottando per quello di cui non avete realmente bisogno”.
(concetti ripassati leggendo “Il problema Spinoza” di Yalom)
Carmen