L’amore probabilmente ( riflessioni sull’amore e sul tradimento)

 

In genere passo per una positiva, una che non fa dipendere il proprio umore dalle condizioni atmosferiche, ma sono miope e guidare con la pioggia non mi è mai piaciuto.
Stavo tornando a Milano dalla Toscana dove ho una casa delle vacanze , sul passo della Cisa avevo trovato pioggia , nebbia e parecchi camion , così mi ero concentrata sulla strada con un notevole sforzo per i miei occhi. Ma varcato

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il passo, il mio pensiero aveva ripreso il suo corso ed era tornato alla telefonata che avevo ricevuto la mattina.
Era la telefonata di Lucia, ancora lì a soffrire le pene d’amore per un marito over sessanta che l’aveva lasciata due anni prima per una quarantenne ben dotata.
Sappiamo benissimo che una relazione può rappresentare uno solo dei vari stadi della vita sentimentale di una persona , ma vorremmo che durasse per sempre e così ci dimentichiamo che una storia ha un inizio e magari anche una fine .
O per essere cinici potremmo credere, come conferma lo scrittore francese Frédéric Beigbeder, che l’amore duri solo tre anni.
C’è prima un anno di passione , poi un anno di tenerezza e infine un anno di noia.
Le relazioni extraconiugali, nel caso in cui a tradire è l’uomo, non dipendono dalla propria volontà ma da un gene del loro DNA.
Sembrerebbe una scusante a difesa degli uomini infedeli, ma ad affermarlo sono alcuni scienziati svedesi che, grazie alla loro ricerca, hanno scoperto il gene dell’infedeltà presente nel DNA di alcuni uomini.
Provate ad immaginare la scena .
“ Amore mio , non è stata colpa mia se ti ho tradita, è stata colpa di un gene .Se pensi che sia stato divertente!”
Il tradimento maschile è l’hobby più

scontato del mondo , è così per tutti gli animali, fatta eccezione per il pinguino che resta fedele per tutta una vita.
E’ possibile azzardare una classifica degli infedeli: ci sono quelli diversamente sensibili, quelli in regressione, quelli che tradiscono per noia, i pasticcioni e i seriali.
C’è poi chi afferma , come un protagonista del film Gli infedeli
“ Tradisco perché l’inverno è stato lungo .”
Fare dell’ironia sul rapporto uomo- donna con Lucia non sarebbe servito a nulla , come non erano serviti a nulla i consigli di noi amiche.
“ Quando una donna ti porta via il tuo uomo , la miglior vendetta è lasciarglielo! le dicevamo. “
“Vedila come un’opportunità, quello che ora percepisci come un disastro potrebbe diventare una lezione importante se non addirittura un’autentica fortuna.”
Forse la grande questione della vita è il dolore che causiamo agli altri e la metafisica più ingegnosa non giustifica l’uomo che ha lacerato il cuore che l’amava.
E così lei continuava a struggersi per amore , aspettava che tornasse e lo chiamava in continuazione adducendo un sacco di scuse.
E noi a insistere. “ Non ne fare un dramma, in fondo è solo un uomo che se ne va. Non è la fine di un sogno, né della tua vita .”
Tutto inutile . A volte si cercano soluzioni di comodo . E’ più facile adattarsi ad una situazione conosciuta, sia pur soffrendone, piuttosto che trovare la forza di alzarsi e reagire.
Non ci rendiamo conto che solo noi siamo responsabili della nostra felicità e della nostra infelicità, siamo noi che abbiamo deciso che lavoro fare , quanto guadagnare, quanto essere amati, che tipo di relazione avere, che cosa sperimentare giorno dopo giorno.
Certo la consapevolezza di chi sei veramente tarda sempre a venire, passi un’intera vita a rincorrere l’amore , un sogno, la carriera fino a quando magicamente tutto ti è chiaro , tutto torna.
Per me quel momento era arrivato in una calda giornata d’estate quando il compagno di una vita mi aveva confessato che amava un’altra. Si era invaghito di una giovane donna che gli inviava messaggini d’amore come una preadolescente ormonata.
Ma si sa, l’amore è insidioso, ti blandisce, ti affascina e certi uomini sono creature strane, così strane da non riuscire a valutare le persone.
La fregatura era in agguato e sarebbe arrivata di lì a poco lasciando il poveretto nella più completa disperazione. Eh sì, perché la fanciulla era già pronta a inseguire nuove prede.
Quanto a me ,non era stata tanto la scoperta del tradimento a ferirmi, ma il fiume di banalità che era uscito da quella bocca: la richiesta di rimanere amici, l’elogio vanesio alla mia intelligenza, la proposta di portare nella casa al mare la giovane amante. Fu un duro colpo, ma confesso di non aver mai perso tempo ad amare chi non mi voleva e così avrei fatto anche quella volta.
Mi ricordai di qualcosa che avevo letto nel libro La vita liquida di Bauman: “ nella società attuale anche la vita affettiva è sacrificata alla legge spietata del consumismo” e allora mi sarei adeguata facendo mio il motto: mollare, dimenticare, sostituire.
L’uomo con il quale avevo condiviso una parte della mia vita se n’era andato e io mi sentivo stranamente leggera come non lo ero mai stata; c’erano i figli adorati, un buon numero di amiche fantastiche, il presente da vivere e il futuro che mi aspettava.
E gli altri uomini che erano usciti dalla mia vita? Che cosa avevano rappresentato? Che cosa mi avevano lasciato? Quale riflessione sull’amore avrei potuto fare.
So che ogni volta che mi innamoravo si ingrandiva l’immagine della persona , ma più il tempo passava e più l’immagine si rimpiccioliva.
Era stato così per il geometra toscano. Era carino, simpatico e generoso, ma!!! Aveva qualcosa di patetico; a venticinque anni non si era ancora ripreso da una delusione amorosa che risaliva all’età di sedici anni. Il nostro rapporto durò due anni , poi lui fu trasferito e la storia finì senza avermi dato nulla.
Intanto all’orizzonte appariva il farmacista. Mi ero messa con lui per sfinimento dopo un anno di assiduo corteggiamento.
Era arrivato a scrivere il mio nome su un foglio quadrettato 777 volte e a inviarmi 12 rose rosse per tre volte consecutive nel giro di una settimana. Amore o paranoia?Chi può saperlo. La debolezza era il suo forte, fui io a decidere la fine della storia.
E poi c’era stato il momento della passione clandestina sotto forma di un giovane studente universitario….mi amava , mi avrebbe anche sposata, ma la ero già.
Non so spiegarmi che cosa mi attraesse in lui; forse il modo in cui mi guardava , l’intensità del suo sguardo quando mi ascoltava , la tenerezza dei suoi gesti. Come non mi sono note le ragioni di quel momento cruciale in cui si decide di abbandonare la sponda delle certezze per avventurarsi in acque sconosciute.
La fine del rapporto fu sancita da poche parole “Se decidi di lasciarmi non farlo con classe, ti prego non deludermi.”Mi disse.
Non so se lo feci con classe , ma la storia era destinata a finire e così fu.
Ero ormai uscita dall’autostrada della Cisa , la nebbia si era dileguata e il mio pensiero era tornato a Lucia.
Ci sono due domande che è giusto farsi quando non troviamo un significato nel nostro vissuto. La prima è :” Che cosa abbiamo imparato da tutto questo ?” E la seconda : Che cosa c’è di buono ?” Queste sono le domande che ci dovremmo porre , tutte le altre sono solo una perdita di tempo e una sofferenza inutile.

 


 

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