Breve viaggio in aereo: un’ora e un quarto da Malpensa. Guardavo dal finestrino il fiume, le colline, le Alpi, la Francia, un golfo (quello di Marsiglia?) e poi il mare fino a Barcellona.
Già nel primo pomeriggio ero alla scoperta della città: il porto vecchio tra palme svettanti e larghe banchine,
i giardini e un equilibrato mix di edifici vecchi e nuovi che si estendono fino al mare. Un lungomare da togliere il fiato: piste ciclabili,
ampi marciapiedi, percorsi vita, spiagge attrezzate e il vivace quartiere della Barceloneta.
Girovagando tra i vicoli della città vecchia mi sono detta: “Sembra un incrocio tra Genova e Ragusa”. Ragusa per via dei numerosi balconi lunghi, sorretti da forme fantasiose, un po’ baroccheggianti. Il giorno dopo, invece, ho scoperto amplissimi viali. “Come Parigi”, ho pensato.
E Genova?
Ho camminato in lungo e in largo e ho visitato quel che ritenevo più importante. Da menzionare: il park Guell, le chiese di Sant’Eulalia, Santa Maria del Mar e Santa Maria del Pi, la Rambla, il mercato della Boqueria, Placa Reial, la Sagrada Familia, il Passeig de Gracia con le case di Gaudì ed altre altrettanto curiose, le colline con i loro parchi e la vista panoramica della città.
Gaudì: fantastico! Ha lasciato un’impronta forte: una commistione tra architettura, scultura e pittura. Davanti alla lunghissima panca ad onda, tutta piastrellata a mosaico, che delimita la terrazza del Park Guell ho provato una forte emozione: giusti i colori, gli abbinamenti, le forme! Sotto questa terrazza c’è un portico con colonne e sulla volta, tra i pezzi di piastrelle, ci sono pure i piattini delle tazze di caffè. Fantasia al potere, non c’è che dire!
Una sera, a Placa de l’Universidad, un gruppo di ciclisti si è denudato ed è partito in bicicletta per non so quale manifestazione. Barcellona mi è parsa da subito una città viva, estroversa, all’avanguardia! Una città cosmopolita, dove tutti possono sentirsi a proprio agio.
Carmen