Un problema al femminile: come affrontarlo

La chiamano malattia silenziosa perché nella gran parte dei casi chi ne soffre, soprattutto le donne, non ne parla con nessuno. Di norma le perdite involontarie di urina vengono vissute inizialmente come semplici malesseri, ma nel lungo periodo possono trasformarsi in un fastidioso disagio alimentato da un sentimento di inadeguatezza e di imbarazzo. Diagnosticando in tempo questo disturbo denominato incontinenza urinaria, si può ridurre il disagio e spesso risolverlo completamente ridando la giusta serenità alla persona.
Abbiamo chiesto al dottor Dr. Michelangelo Milani,Specialista in Urologia e Chirurgia Generale di aiutarci a capire meglio che cos’è e a indicarci le terapie in grado di migliorare il problema.


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Che cosa si intende per incontinenza urinaria?
Si definisce incontinenza urinaria la perdita involontaria di urina al di fuori dell’atto della minzione.
È spesso chiamata “malattia silenziosa” perché in un passato anche molto recente, l’imbarazzo di dover esternare questa malattia faceva sì che la si cercasse di nascondere o quantomeno sminuire nella sua entità anche nelle forme più importanti.
Oggi la diffusione mediatica e la conoscenza della malattia a portata di tutti ha fatto sì che negli ultimi tempi la donna ha incominciato a percepire di non “essere sola”, di sapere che l’incontinenza è una malattia molto diffusa, ma soprattutto che esistono
soluzioni terapeutiche in grado di migliorare e/o risolvere il problema.
Qualsiasi donna potrebbe essere soggetta ad incontinenza urinaria. Non si tratta, infatti, di età o di tipo di lavoro o di modo di vivere, l’incontinenza è piuttosto dovuta a svariate cause che talora possono essere anche transitorie.

 

Perché l’incontinenza colpisce prevalentemente le donne?
Il motivo per cui il sesso femminile è quello maggiormente interessato al problema si evince sicuramente da una serie di fattori strettamente connessi e legati all’anatomia femminile del pavimento pelvico che è relativamente debole e ha caratteristiche particolari. Basti ricordare che nello spazio compreso fra il margine inferiore del pube e l’apice coccigeo si trovano la vescica, la vagina e il retto. Anche se l’argomento trattato si riferisce esclusivamente al sesso femminile, che è quello che ne soffre maggiormente, tuttavia è bene ricordare che, anche se per motivazioni e patologie differenti, questo problema coinvolge anche il sesso maschile.

Come viene diagnosticata ?
Per quanto riguarda il sesso femminile la competenza medica del disturbo si può dividere tra la figura del ginecologo e quella dell’urologo anche se ultimamente è nata la figura dell’uro-ginecologo, cioè lo specialista che si occupa prevalentemente delle problematiche e della terapia medica e chirurgica legate all’incontinenza urinaria.
Il colloquio rappresenta la fase più delicata e fondamentale per la programmazione della terapia e si svolge soprattutto attraverso domande che il medico pone per cercare di definire il tipo e il grado di incontinenza. Accanto a questa prime fase si potrà, a seconda dei casi, completare lo studio della paziente con ulteriori indagini complementari.

Quanti tipi di incontinenza si conoscono ?
Si conoscono i seguenti tipi:
incontinenza da sforzo: la perdita di urina sopraggiunge e si verifica in presenza di uno sforzo fisico che aumenta la pressione addominale;
incontinenza da urgenza: la perdita di urina si ha quando si presenta un desiderio improvviso e impellente di urinare;
incontinenza mista: la perdita di urina si può manifestare con entrambi i meccanismi: sia per sforzo e sia per urgenza.
Quelle elencate sono le forme più comuni , ma non le uniche, in cui si può presentare il problema.

Esistono cause particolari che la determinano?
La scarsa attività fisica ,l’assunzione di caffeina, la costipazione, il fumo e il sovrappeso possono incidere sullo stato della vescica e sull’incontinenza, così come alcuni farmaci o anche danni nervosi o muscolari, causati da interventi chirurgici o lesioni.
Le cause più comuni, in ogni caso, rimangono, la gravidanza, il parto e la menopausa (un rilassamento dei tessuti uterini e un cambiamento delle mucose potrebbero portare all’incontinenza). In particolare il parto per via naturale e la pluriparità (2 link) sono fattori che predispongono la donna a soffrire del disturbo, in quanto la regione pelvica risulta molto stressata; si pensi alla zona del perineo che spesso è anche incisa tramite l’episiotomia (incisione chirurgica durante il parto).

Come si risolve il problema ?
Come si è visto l’incontinenza urinaria rappresenta un problema complesso in
grado di determinare quadri patologici spesso difformi tra loro e non riconducibili
ad una base comune. L’esatta individuazione delle cause che l’ hanno determinata
e della vera natura è alla base di un efficace rimedio terapeutico.
Mantenersi in forma e fare regolarmente esercizio fisico può aiutare a migliorare lo stato di benessere in generale e la funzione vescicale; così come i cambiamenti della dieta,la modifica di abitudini e comportamenti possono determinare un miglioramento dei sintomi.
Gli esercizi per il pavimento pelvico, in particolare, possono aiutare a ridurre l’incontinenza urinaria, soprattutto quella da sforzo.
Lo scopo di questa rieducazione è quello di rinforzare la muscolatura pelvica attraverso esercizi fisici specifici o con l’utilizzo di apparecchiature elettriche per la stimolazione passiva.
Il 60-70% delle pazienti riscontra un miglioramento e, nel caso di incontinenza lieve, si ha quasi sempre una risoluzione totale del problema. In molti casi di incontinenza di I e II grado, tramite la terapia riabilitativa, si può arrivare ad evitare l’intervento chirurgico. Esistono poi trattamenti chirurgici mini- invasivi, eseguiti in day hospital
e terapie farmacologiche che trattano efficacemente l’incontinenza nei casi in cui l’indebolimento del tono sfinteriale sia dovuto principalmente alla carenza ormonale causata dalla menopausa.

Dr. Michelangelo Milani
Medico Chirurgo
Già Primario U.O.C. Chirurgia Generale P.O. S. Omero
Specialista in Urologia e Chirurgia Generale
Tel.: 337649811

e-mail: michelangelomilani@libero.it

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